mercoledì 24 luglio 2013

[INCESTO] - con la mamma in albergo

Finito il 4° liceo, stavo organizzando la vacanza con i miei amici, ma purtroppo loro non hanno la possibilità di seguirmi e non posso di certo pagargli io il viaggio a questo punto mi toccherà andare in vacanza come sempre con mia mamma a Riccione immaginate che divertimento...

Il primo Agosto arrivammo al solito Hotel in cui veniamo tutti gli anni, beh meglio che racconto un po' di me visto che non sapete niente... Io vivo solo con mia mamma, perchè mio padre si è divorziato due tre anni fa e si è portato mia sorella a casa sua; mia mamma è una bella donna di 36 anni, mi ha partorito a 18, ha una quarta di seno che è sempre stato il mio sogno e un bel culo desiderio di tutti.

Visto l'afoso caldo decidiamo di andare in spiaggia lei si mette in costume e si stende sul lettino, io faccio altrettanto, e vedo una ragazza di 19 anni che arriva a mette in mostra un favoloso topless, due tettine da martoriare, con due capezzoli già eccitati, si stende al sole, e io non le tolgo occhi di dosso, arriva il solito signore che vende la frutta e lei senza ritegno gli va vicino in topless e compra da mangiare, e guardandomi mangia la frutta e mi provoca, io ho un'erezione insostenibile e mia mamma se ne accorge.

"Te la stai mangiando con gli occhi"

"Eh quella mi provoca..."

"Starà solo scherzando è una delle tante puttanelle del posto..."

La puttanella si alza e va a mare senza mettersi il costume, non riesco a calmarmi, visto che ho anche la visione di mia mamma in bikini.

Fattasi ora torniamo in albergo, mangiamo visto che siamo in ritardo e saliamo su a farci le docce, mia mamma va per prima, ed esce in accappatoio, dopodichè entro io e sotto la doccia ho un'erezione incredibile, che non riesco a mettere a bada cerco di coprirmi al meglio ed esco, ma mia mamma non si schioda, e dovrei spogliarmi...

"Oh rimani in accappatoio tutto il giorno?"

"Anche tu non ti sei ancora vestita"

"Eh ora lo faccio aspetto prima te..."

Così decisi di vestirmi in bagno andai verso l'armadio che era nelle sue vicinanze e lei mi sfilo' l'asciugamano lasciandomi nudo con il cazzo svettante, cercai di coprirlo ma non c'era verso.

"Guardalo il porco arrapato..."

"Scusa mà è normale quando entro sotto la doccia"

"Tu stai ancora pensando a quella percio'..."

"Eh ma che ci vuoi fare..." dissi stendendomi sul letto...

"Scusa ma ora rimani così?" Disse ridendo...

E alzandosi si sfilo' l'accappatoio mettendo in mostra le sue nudità...

"Beh sono tua madre perchè mi guardi con quell'aria?"

"Perchè sei bella mà..."

"Oh vieni qui piccino..."

E così dicendo si sedette su di me, i suoi seni premevano contro il mio torace e il mio cazzo quasi sulla sua figa, restammo per un po' abbracciati e ci dimenticammo della finestra aperta, e all'improvviso vedemmo due ragazzi sui 30 anni che entrarono a mia mamma scoppio' un urlo...

"Stai zitta puttana altrimenti ti uccidiamo... Forza entrate ragazzi"

Incredibile ma entrarono ben 12 uomini tra i 30 e i 40 che imbavagliarono mia madre e legarono me e lei al letto, e chiusero la finestra.

"Forza puttana adesso lecchi il cazzo a tuo figlio" Disse il più grande togliendogli il bavaglio, io non ci credevo e lei comincio' a leccarmelo, dando il culo verso i ragazzi che lo presero come un invito.

"Guardala Guardala la zoccola come ci dà il culo ragazzi prendiamola!"

E si scaraventarono tutti su mia mamma in 11 la leccavano ovunque e cominciarono anche a penetrarla, un altro si avvicino' dandomi due schiaffi e comincio' a succhiarmi il cazzo.

"Guardatelo il figlio di troia si eccita quando un maschio glielo succhia è proprio un ricchione"

Ormai non capivo più niente vedevo mia mamma sommersa da corpi, cazzi, sborra, lei aveva la faccia di una che godeva.

"La puttana ha un buco del culo grandissimo, raga ci entriamo anche in due"

E addirittura un altro si aggiunse nella penetrazione anale di mia mamma, poi quel ragazzo mi volse il culo dicendolo di incularlo a tutti i costi, a malincuore lo feci, e gli sborrai dentro.

Quando tutti sembravano sazi, mia mamma si alzo' per andare a lavarsi e il ragazzo che avevo penetrato la prese per il culo e la lego' sul letto, poi mi presero tutti in braccio e mi legarono sopra di lei, e se ne scapparono via, avevo il cazzo ancora eccitato, lei era sporchissima di sborra, ma stavamo scomodissimi perchè avevo il cazzo sulla sua pancia...

"Tesoro mettilo dentro così stiamo comodi"

"Mamma ma dobbiamo chiamare la polizia"

"Ma quale polizia, dai penetrami voglio finire di godere..."

Non ci vidi più e mentre leccavo le sue tette cominciai a penetrarla...

Non immaginavo fosse così troia...

[INCESTO] Tra moglie e nipote non mettere il dito!

Salve a tutti mi chiamo Federico, la mia storia è molto particolare. Partiamo dal principio: ho 29 anni e sono sposato con Eleonora da 4 anni. Lei ha 28 anni, è alta 172 poco meno di me, ha degli occhi chiari tendenti al verde, in faccia non è bellissima, ma ha un fisico mozzafiato, due tettone da urlo (una quinta piena, naturale e molto soda), un ventre piatto, due gambe lunghe e sinuose con un culetto che fa impazzire decine di uomini che la vedono per strada ondeggiare con jeans attillati, che le fanno risaltare le sue chiappe tonde. Io non sono un adone, ma mi tengo molto in forma, non bevo, non fumo e vado a correre almeno quattro volte a settimana. Il mio vero problema è la dotazione, madre natura con me non è stata molto generosa, non sono molto dotato (11cm), per fortuna con il tempo sono riuscito a migliorarmi cercando di durare il più possibile, ma le scopate con mia moglie non superano comunque i 10 minuti (se mi faccio una sega prima sicuramente di più, ma faccio fatica a venire una seconda volta nel caso) e la seconda volta non arriva praticamente mai; per fortuna Eleonora non si è mai lamentata delle mie prestazioni, anche perché ha avuto sempre degli amanti più o meno alla mia altezza e quindi non può fare grossi paragoni o lamentarsi più di tanto. La mia compagna è abbastanza disinibita davanti agli altri, ma a letto non si concede più di tanto: il suo culetto vergine non posso nemmeno sfiorarlo con un dito, poche volte mi ha concesso un giro sui suoi tettoni (mi avrà fatto 4-5 spagnole da quando stiamo insieme) e benché sia molto abile sia con la mano che con la bocca (non riesco a durare più di 5-10 minuti ai suoi bocchini) mi rende poco spesso partecipe del suo talento, in più, non le sono mai venuto dentro perché non ci sentiamo ancora di avere figli e non vuole usare altri tipi di contraccettivi all’infuori del preservativo, non fidandosi delle mie doti di amante mi fa usare sempre il profilattico, inoltre non ama nemmeno usare dei termini ‘sporchi’ o troppo hard, una volta per averla chiamata ‘puttanella’ mi ha tenuto il broncio per giorni interi e solo grazie ad un regalo ci siamo riappacificati.

Un paio di anni fa per le vacanze estive siamo andati sul litorale romagnolo, nella casa di famiglia, accanto al nostro appartamento c’erano i miei due fratelli e le loro rispettive famiglie. Le nostre giornate non erano particolarmente intense dal punto di vista sessuale, ma la partenza di uno dei miei fratelli ci lasciò un po’ più di privacy e tempo per divertirci in intimità, così un giorno, prendendo la palla al balzo, ci organizzammo per tornare a casa alle 17 dalla spiaggia e stare un po’ ‘soli’. Ma è proprio da qui che le vacanze prenderanno una certa piega e la nostra vita cambierà inesorabilmente.

Arrivammo a casa per le 17.20, ma ci accorgemmo subito di non essere soli a casa, infatti al piano di sopra si sentiva la voce della televisione accesa provenire da camera di mio nipote Francesco (detto Franceschino), che di fatto rovinava i nostri piani. Francesco è un ragazzino figlio di mio fratello, gioca a calcio e nel corso dell’ultimo anno è cresciuto parecchio sia in altezza che muscolarmente facendo due belle spalle e un fisico piuttosto tonico e forte per l’età che ha, alto circa 180cm dimostra più dei suoi anni. Avvicinandoci alla porta a moglie scappò una risatina e facendomi cenno di fare silenzio mi fece il segno di ascoltare: beh che dire mio nipote stava guardando un porno al computer e non la tv, i rumori, i mugolii e i gemiti erano inequivocabili!
“Eheh probabilmente si sta masturbando un po’, sai è normale alla sua età con tutti quegli ormoni in giro” disse mia moglie, risposi allora che fosse il caso di urlargli che eravamo arrivati per evitargli brutte figure così mi avvicinai alla porta, ma prima di toccare il pomello della porta Eleonora mi bloccò “Dai caro posso entrare io? Voglio metterlo un po’ in imbarazzo, sai che mi diverto a fare certe cose!” io non ero troppo convinto, ma alla fine volevo vedere cosa ne sarebbe venuto fuori, la situazione iniziava a divertirmi e perché no anche ad eccitarmi.

Io mi nascosi dietro alla porta che mia moglie spalancò e poi lasciò socchiusa per permettermi di godermi la scena. “Ciao Franceschino sono tornata ora dal ma… ehi ma cosa stai guardando?” mio nipote non si aspettava che mia moglie spalancasse la porta e così goffamente si coprì le proprie vergogne e cercò di chiudere il video che stava guardando. “Ma ti pare di dover guardare certe cose? Non preferiresti fare certe cose con le ragazzine?” incalzò Eleonora con Francesco che era davvero imbarazzato, non sapeva cosa dire e fare, mia moglie si avvicinò al monitor e osservando la scena porno disse “beh caspita lui ha davvero un bel fisico, poi lei è molto bella, ma forse un po’ anzianotta, ti piacciono le donne mature eheh?”. Mio nipote riuscì finalmente a chiudere il video e a spiccicare qualche parola “Ma sai è un video che mi ha passato un amico… è la prima volta che vedo certe cose”, l’intento di mia moglie non era spaventarlo, così lo tranquillizzò dicendo che era tornata da sola a casa e che non avrebbe detto nulla ai suoi genitori. Sentendo che mia moglie non voleva fare la spia l’atteggiamento di Franceschino cambiò radicalmente dicendo che aveva iniziato a vedere certi filmati per caso, trovandoli nella cronologia del fratello più grande di 3 anni e che gli piacevano molto le ‘MILF’, spiegando che si trattavano di donne mature, ma ancora molto attraenti. Eleonora invitò a non abusarne facendo le classiche battutine (“guardi che diventi cieco!”), mentre se ne stava per andare mia moglie notò che nei boxer da mare di nostro nipote c’era ancora un certo rigonfiamento così con tono scherzoso gli disse indicandogli il pacco gonfio “Beh Franceschino forse è il caso che tu faccia qualcosa, più tardi vuoi scendere a mangiare così eheh?” lui si fece prendere dalla situazione e rispose “beh potresti darmi una mano tu visto che dici che non va bene masturbarsi da soli!”. Mia moglie non prese bene la battuta di Francesco, che però cercò di addolcire la pillola dicendole che scherzava e che era molto più bella lei delle attrici dei film che guardava. “Peccato però che tu sia un ragazzino e non sia dotato come l’attore del film” “Beh Zia, non mi sembrava particolarmente dotato l’attore del film in realtà” da lì nacque una lunga discussione, Eleonora sosteneva che nostro nipote bluffasse e che tutti gli uomini si vantassero delle proprie dimensioni anche se avevano poco di cui vantarsi, così riaprirono il filmato e iniziarono a commentarlo ad alta voce, potevo vedere distintamente Francesco toccarsi mentre scorrevano le immagini, mentre io mi stavo pian piano eccitando. “E tu davvero sostieni di essere dotato più di quell’attore? Dai va là, sei pure un ragazzino!!! “Non avrei problemi a provarti il contrario, vogliamo fare una scommessa? Se sono veramente più dotato di quell’attore mi darai una mano a masturbarmi, altrimenti potrai chiedermi qualsiasi cosa”. Mia moglie sorrise e disse che era sicura di vincere la scommessa e chiedeva, in caso di vittoria, che lui le facesse da cameriere per tutta la settimana e che gli lasciasse la cameretta per divertirsi con me.

Ma cosa pensava di fare quella troia di mia moglie? E quello stronzetto di mio nipote come si permetteva di essere tanto arrogante? Dopo una stretta di mano Franceschino si mise in piedi mentre mia moglie rimase seduta sul letto, Francesco guardò negli occhi mia moglie che guardava con interesse il pacco piuttosto gonfio “Allora Francesco? Ti blocchi proprio sul più bello? Dai vediamo se hai il coraggio di ammettere che avevo ragione”. Mia moglie aveva torto, tirandosi giù i boxer mostrò un cazzone incredibile, a dire il vero era mezzo moscio ma in effetti superava già l’attore porno, era incredibile che un ragazzino così giovane fosse già così sviluppato e dotato “Zia ho paura che tu abbia torto…”. Eleonora rimase sbigottita, non aveva mai visto un cazzo così grande e grosso “Beh zia sei rimasta senza parole? dici che ho vinto la scommessa? Non è nemmeno del tutto duro, ma direi che tocca te a provvedere a farmelo diventare totalmente duro” Eleonora era rimasta letteralmente a bocca aperta, riuscì a rispondere solo balbettando “S-Si F-Francesco… in effetti hai vinto tu, complimenti sei davvero dotato” rispose fissando intensamente il membro di nostro nipote e prendendolo in mano ancora incredula, non riusciva nemmeno a stringerlo del tutto nel pugno e con un’aria incredibilmente da troia iniziò una sega abbastanza energica mordendosi le labbra per l’eccitazione. “Caro fammi solo un paio di piaceri: avvertimi quando stai per venire, non amo avere lo sperma addosso e tieni le tue mani a posto ok?”. Io stavo impazzendo sarei entrato a prendere a calci nel culo mio nipote e a insultare quella vacca di mia moglie che mi stava in sostanza tradendo, ma ero troppo eccitato e senza nemmeno accorgermene pure io iniziai a segarmi! Stavo facendo il guardone e non ne potevo fare a meno da quanto ero eccitato!

Mia moglie a bassa voce ansimava dicendo “Caspita se è grosso” “E’ davvero duro come il marmo” “Madre natura è stata davvero molto generosa con te”. Poi si fermò di scatto (intanto il cazzo era cresciuto ancora) e si infilò un pezzo della proboscide in bocca, si sentì un rumore forte di risucchio e quando tirò fuori il cazzo dalla sua boccuccia questo era scappellato (l’aveva scappellato con la bocca!!! Non aveva mai fatto nulla di simile a me!) dopo poco il suo bigolone arrivò al massimo della sua grandezza: era un bisonte. Eleonora si sputò sulle mani e continuò a segare ancora più energicamente il cazzo di Francesco, addirittura a due mani, ma con una bella parte di manico fuori da quanto era lungo!!!
Dopo 5 minuti di questo trattamento Francesco si rivolse alla zia “Sai Zia tra poco torneranno i miei e pure lo zio, non è meglio accelerare un po’ i tempi? Non potresti aiutarmi con la bocca?” era chiaramente una scusa, ma mia moglie stette al gioco specificando nuovamente di avvertirla appena sentisse di dover venire. Così Eleonora baciò la cappellona rosacea e impugnando il cazzone con una mano iniziò a succhiare il pisellone andando su e giù per quanto poco riuscisse a ingoiarlo, qui si notò l’inesperienza di nostro nipote che dopo circa un minuto iniziò a mugolare “ah ah… Zia sto… ah…” Mia moglie che intanto, quasi di nascosto, aveva iniziato a toccarsi si fece da parte osservando il pisellone eruttare 6-7 fiotti di sperma molto denso che arrivarono a quasi un paio di metri di distanza. Anche io venni e per fortuna avevo un fazzolettino per non sporcarmi. “Cazzo dovevo prendere un kleenex ora devo pulire prima che tornino mamma e papà!” “Non preoccuparti Franceschino, tu vai in bagno a pulirti che qui ci penso io a pulire”. In quel momento feci rumore volutamente urlando che ero tornato a casa così Francesco si ricompose e corse verso il bagno.

Guardai mia moglie intensamente appena entrai in camera, non sapevo cosa dirle, ma mi anticipò lei “Tesoro non sai quanto mi sia divertita, sono eccitata da morire, pulisco un attimo e poi ci andiamo di là a spassarcela”. Uscendo dalla stanza mi fermai un attimo e mi misi a sbirciare nella serratura: mia moglie si stava toccando e osserva quanto fosse abbondante lo sperma del nipote mentre lo raccoglieva con un po’ di carta igienica. Non sapevo più cosa pensare aspettai in camera nostra Eleonora che con una faccia sconvolta mi disse “Tesoro sai che era già la seconda sega di Francesco? Ho trovato un foglio di scottex triplo imbevuto di sperma fresco nel bidone del rusco!” Quel ragazzo era riuscito a venire per due volte di fila e in quella quantità, era spaventoso, potevo solo sperare che almeno lo scottex trovato nel bidone non fosse stato assaggiato da mia moglie... Scopammo intensamente (io ero venuto segandomi mentre assistevo alla scena e riuscì a resistere quasi 20 minuti), subito dopo andammo a cenare sazi di sesso e molto appagati, ma la vacanza e la nostra vita era cambiata inevitabilmente.

martedì 23 luglio 2013

[ETERO] - Sesso Sfrenato nella cabina della spiaggia

Ciao a tutti! come ho già scritto faccio la modella, non ho mai avuto problemi nel conquistare chi mi piaceva.
Voglio raccontarvi quello che mi è accaduto qualche estate fa, prima di iniziare la mia carriera di modella.
avevo 18 anni e i miei zii mi invitarono a passare le vacanze estive da loro.
I miei cugini erano 6 anni più grandi di me e le loro amiche avevano più o meno la mia età, mi trovavo molto bene con loro! la mia estate stava andando alla grande!
L'unico problema è che ero circondata da ragazzi bellissimi in spiaggia ma non avevo combinato nulla, in particolare uno di loro mi aveva colpito: Mariano
era alto, muscoloso.. insomma molto eccitante!
in spiaggia era un continuo scambio di sguardi tra me e lui, nel suo gruppo di amici erano tutti dei gran fighi ma lui per me era il più bello!
Una sera, mentre ero nel viale principale della città a bere qualcosa lo trovai con i suoi amici, non potevamo toglierci gli occhi di dosso. Quando andai al bar ad ordinare un mojito venne anche lui e si presentò, inutile dire che io sapevo già tutto di lui.. mi ero informata per bene! chiacchierammo un po' e non mancò di farmi complimenti per il mio fisico. Ci lasciammo quando uno dei suoi amici lo chiamò con la certezza che ci saremmo comunque visti in spiaggia il giorno dopo!
Tornata a casa non riuscivo a contenere l'eccitazione, mi sono masturbata sotto la doccia e poi ancora nel letto, la sola idea di aver parlato con lui mi faceva bagnare tantissimo!
La mattina dopo andai in spiaggia e lo trovai li con i suoi amici, mi mangiava letteralmente con gli occhi ma non accadde nulla, io avevo voglia di scoparlo, volevo vedere il suo uccello.. non desideravo altro!
all'ora di pranzo io e le mie amiche andammo a casa a mangiare ma io decisi di scendere prima di loro, erano solite venire in spiaggia verso le 16, io andai alle 14 con l'intenzione di essere iperprovocante per Mariano! doveva essere mio!!
A quell'ora in spiaggia faceva veramente caldo, era quasi deserta! tutte le famiglie erano a casa. c'eravamo io, qualche altra persona, Mariano ed uno dei suoi amici che dormiva beatamente sulla sdraio all'ombra.

Visto il caldo mi venne un'idea fantastica, andai al bar e comprai un Calippo, mi sedetti sulla mia sdraio ed iniziai a succhiare il calippo proprio come avrei fatto con il cazzo di Mariano. Mentre lo facevo lo guardavo dritto negli occhi, ogni tanto si toccava il pacco quindi stava facendo effetto!
Finito il calippo andai verso le cabine della spiaggia, sapevo che mi avrebbe seguita.
Una di queste cabine era davvero spaziosissima, mi tolsi il pezzo sopra del costume e lo legai alla maniglia della cabina.
Rimasi a seno nudo e piena di eccitazione ad aspettarlo, dopo poco si aprì la porta ed era lui.
io ero in piedi, avevo le mani sulle tette.. ho sempre avuto un fisico magro ma un seno molto prosperoso e sodo!
lui recuperò il mio costume e chiuse la porta a chiave si avvicinò a me e mi mise le mani sui fianchi e mi baciò! in quel momento ho sentito un brivido lungo la schiena, tolsi le mani dai seni e mi appoggiai al suo petto. Quando il lungo bacio finì mi disse: "Sei eccitantissima, sono giorni che mi sego pensando a questo momento".


Il suo costume attillato non nascondeva nulla ormai, era eccitatissimo.. così mi sono seduta sulla piccola panchina che c'era nella cabina, avevo le gambe spalancate, gli abbassai lentamente il costume e finalmente vidi il suo uccello in tiro, era perfetto, depilato, grosso, drittissimo e duro! me lo infilai in bocca tutto d'un fiato, aveva il profumo della crema solare. Iniziai a ciucciarlo con foga, andavo avanti e indietro succhiando al massimo.. passavo la lingua sulla cappella e lo sentivo gemere.
Ad un certo punto fece una cosa che mi fa impazzire, mi prese i capelli, formò una coda, li strinse e affondò la mia faccia sul suo cazzo. Mi piace essere dominata (nei limiti) e quella scena ci eccitò ancora di più! continuava a ripetermi "dai succhiami pompinara dai.." dopo poco mi intimò di alzarmi e con un solo movimento mi slacciò i lacci del bikini lasciandomi completamente nuda, senza troppi complimenti mi infilò due dita nella figa e disse "sei bagnatissima puttanella, ora ti faccio divertire, ti piace la pecora?" io risposi di si, è la posizione che amo di più, mi fece sedere con le gambe spalancate ed iniziò a leccarmi la figa con grosse leccate, andava avanti e indietro, come fossi un gelato.
continuavo a gemere, non mi piace essere silenziosa nel sesso, e comunque in pochi ci avrebbero sentito, la cabina era lontano dagli asciugamani e la gente in spiaggia era davvero pochissima!
Quando finì di leccarmi la figa mi fece mettere a 90 e me lo infilò tutto dentro in una botta sola, ho cacciato un urlo di godimento, ed iniziò a pomparmi.. era velocissimo e potente.. mi prese per i capelli come se mi cavalcasse, anche lui come me urlava.. me lo faceva sentire che stava godendo come un matto!
si chinò su di me, avvicinò le sue labbra al mio orecchio e mi disse: "l'hai mai preso un cazzone come il mio nel culo?" per me era la prima volta ma non mi volevo tirare indietro, nonostante le dimensioni, volevo provare a sentire un cazzo nel culo! non c'era bisogno di lubrificante, quando sono eccitata mi bagno tantissimo.. così passò i miei umori sull'ano e pian piano infilò il suo cazzone dentro di me.. il dolore era tanto ma fece spazio al piacere, quando ormai era tutto dentro iniziò ad incularmi dolcemente e poi sempre con più foga, sentivo le sue grandi palle sbattere contro la mia figa, con una mano mi teneva i capelli e con l'altra mi strizzava una tetta. andammo avanti così per diversi minuti poi passò di nuovo alla mia figa.. in quel momento ho provato un orgasmo fantastico, ho urlato così tanto che probabilmente qualcuno ci avrò sentito.. ma in quel momento non mi interessava!
Ora volevo far venire lui! mi sono inginocchiata ed ho iniziato a succhiare con quanta ne avevo.. gli leccavo le palle e tornavo a succhiargli il bastone! mentre ero intenta a succhiare mi tirò indietro la testa prendendomi i capelli e costringendolo a guardarlo negli occhi, mi disse: "la ingoi tutta vero?"
ero così vogliosa che avrei fatto qualsiasi cosa.. così mi prese la testa e mi scopò letteralmente la bocca finchè non sentii il suo liquido caldo invadermi, ingoiai fino all'ultima goccia e gli ripulii tutta la cappella con la mia lingua.

lunedì 22 luglio 2013

[ETERO] - Lucia svezza un ragazzino

Mi chiamo Lucia, ho 23 anni e mi reputo una bella ragazza, con lunghe gambe, un seno sodo e un culetto a mandolino.S ono un po’ esibizionista e mi piace indossare abiti aderenti, minigonne vertiginose, camicette sbottonate per mettere in evidenza le mie tette.
Non sono una fanatica del sesso ma quando si presenta l’occasione e c’è il feeling giusto con l’uomo non mi tiro certo indietro; ho fatto l’amore in svariati posti, dalla macchina alla spiaggia e naturalmente in casa.
Questa primavera, mentre assistevo ad una partita di calcio in cui era impegnato il fratello di 17anni di una mia amica, ho notato che Edoardo, il fratellino, tutte le volte che passava davanti a me, più che interessarsi alla palla sbirciava le mie gambe. Essendo io seduta su un gradino piuttosto alto e indossando una minigonna molto corta lasciavo intravvedere buona parte delle cosce. Indossavo inoltre un top senza spalline e non portando i reggiseno i miei capezzoli erano ben visibili Spinta da uno strano impulso, ogni volta che il ragazzo passava davanti a me, allargavo le gambe, mettendo in mostra il mio piccolissimo perizoma nero e mi passavo lascivamete la lingua sulle labbra.
Alla fine della partita mi sono avvicinata all’uscita degli spogliatoi e, dal momento che la sorella voleva andare in giro con altri compagni, ho chiesto ad Edoardo se voleva un passaggio.
E’ rimasto un attimo interdetto poi ha annuito senza parlare. Sono salita in macchina facendo ben attenzione a far salire al massimo la mini, il mio perizoma era perfettamente in vista.
Senza chiedere dove dovessi portarlo sono partita ed ho iniziato a parlargli
-Ho visto che durante la partita guardavi sempre le mie gambe, ti piacciono?
Eduardo avvampò, deglutì e poi –si molto, sono bellissime.
-Bene allora se vuoi puoi toccarle.
La sua mano sinistra si appoggiò subito sul mio ginocchio quasi tremando
-Non essere timido, giochiamo a acqua e fuoco, adesso è acqua ma se risali sarà fuoco, bravo fuochino, fuochino..
La sua mano era arrivata all’attaccatura delle cosce, la mia figa era già zuppa, Edoardo, non più timoroso appoggiò la mano sul perizoma.
-Bravo, adesso che sei vicino al fuoco facciamo un altro giochino.
Mi ero portata con la macchina in una stradina sterrata, al di fuori del centro abitato.
Parcheggiai, tolsi la mano di Eduardo dalle mie gambe.
–Adesso scendiamo, ma viso che hai la patta dei pantaloni bella gonfia, mentre scendi apri la cerniera e tira fuori l’uccello.
Io scesi dalla mia parte, mi appoggia al bagagliaio, arrotolai la mini sui fianchi, abbassai il top scoprendo le tette mentre il ragazzo si teneva in mano un cazzo durissimo. Ero praticamente nuda davanti ad un ragazzino con l’uccello con una erezione incredibile.

-Se vuoi puoi toccarmi e leccarmi le tette, ma mentre lo fai ti devi fare una sega.
In un attimo la sua bocca fu sui miei capezzoli una mano sull’altra tetta e iniziò una furiosa masturbazione che lo portò in pochissimo tempo a venire.
-Bravo, adesso che ti sei scaricato voglio che mi lecchi la figa, poi ti farò tornare duro.
Con inesperienza Edo avvicinò la lingua al mio inguine, io lo afferrai per i capelli e lo spinsi fra le cosce. La sua lingua iniziò con furia a leccarmi e succhiarmi mentre il suo cazzo riprese immediatamente vigore.
Anch’io non ci misi molto a raggiungere l’orgasmo, quindi mi inginocchiai davanti a lui, cominciai a toccargli e leccargli le palle, segandolo piano piano con l’altra mano. Quando capii che era di nuovo arra patissimo cominciai a leccargli la cappella, mi infilai il cazzo in bocca e gli feci un favoloso pompino.
Quando sentii il cazzo irrigidirsi me lo tolsi di bocca e lo feci venire. Sborrò una quantità incredibile di sperma per terra e quasi cadde per lo stravolgimento.
-Bene, se non farai parola con nessuno di quanto è successo potrai ancora leccarmi e farti succhiare, e quando compirai il 18° compleanno mi farò scopare da te e magari ti regalerò il mio culetto ancora vergine.
Da allora una volta alla settimana vado a prenderlo all’allenameto, spero che arrivi presto il suo compleanno.

[INCESTO] - Mio fratello e mia mamma

Ciao a tutti, mi chiamo matteo e oggi vi racconterò un fatto accanduto quando avevo 16 ,ora ne ho 18.

Era un Mercoledi di Maggio, io avevo appena finito l'allenamento di tennis e stavo tornando a casa con il mio scooter. Abitiamo a circa 3 km dai campi da tennis, in campagna con pochi vicini e anche quelli che ci sono stanno ad almeno 500 mt da noi. A meta del viaggio mi squilla il telefonino, era mio fratello che mi dice di nn tornare subito a casa perche c'erano degli amici suoi, io gli dico che va bene e attacco. Io,però, dovevo posare la borsa e cambiarmi per uscire. Allora decisi di rientrare a casa e senza fare casino prendere le cose che mi servivano e andarmene. Appena arrivato al cancello di casa mia notai subito che nn c'era nessuna auto dei suoi amici, solo la sua e qualla di mamma. Io entro lasciando il motorino fuori e prima di entrare provai a vedere cosa succedeva dentro casa dalle finestre aperte. Alla finestra del salotto la scena che mi si presento davanti era sconvolgente e allo stesso tempo eccitante: mamma stava facendo un bocchino a mio fratello sul divano nudi.
Mia madre Rosaria è una bella donna di 45 anni, capelli medio lunghi con mesh bionde e ricci, un fisico da far invidia a una 25enne, alta 1.74/75 e 68 kg, una bella terza di seno bello sodo e un culo perfetto. Ho sempre desiderato quel corpo e le ho dedicato molte seghe anche insieme a mio cugino e un mio amico. Mio fratello Davide invece 20 anni 1.85 80 kg bel fisico da giocatore di basket e un cazzo di almeno 22 cm.

Erano sul divano con mamma tra le gambe di Davide a lavorare il suo cazzo, vedevo la cappella sparire nella sua bocca. Poi mamma si alza e si siede su di lui inserendo l'asta dentro la figa e inizio a fare su e giu.
Dopo poco Davide la mise a 90 e inizio a pompargli la figa con una forza che nn avevo mai visto in un video porno, si sente mamma che urla - AH SIIII!!!! SPINGI FORTEEEE!! DAIIII SFONDA LA FIGA DI MAMMA SIIIIII!!!!!-
Io nel frattempo ero fuori la finestra a farmi una sega davanti a quella scena.
- BASTA!!ADESSO ROMPIMI IL CULO CON LA STESSA FOGA!!- disse mamma con una faccia da troia vogliosa di cazzo.
Davide sputò nel buco di mamma per lubrificare un po e piano piano inseri la cappella poi in un attimo vidi affondare il cazzo nel culo di mia madre.
Inizia con una velocita sostenuta fino ad arrvivare a botte di cazzo velocissime e dopo poco disse - OH CAZZO STO PER VENIRE- e si stacco subito e mamma si giro per fargli un pompino fino a quando davide non venne sulla faccia e sulle tette inondandola di sborra, mamma raccolse la sborra in faccia e la spalmò sulle tette e poi si puli la sborra in mano con la bocca. Davide la baciò in bocca e poi inizio a leccargli le tettente ingoiando la sua stessa sborra. Io nel frattempo avevo sborrato sul muro e dopo che i due si sono puliti entro in casa prendo la mia roba passo davanti il divano vedo uno schizzo di sborra di davide sul cuscino lo raccolgo con il dito e me lo porto alla bocca e poi vado via.

domenica 21 luglio 2013

[ETERO] - Serena 18enne umiliata in vacanza

Salve, sono Serena e voglio raccontarvi la mia storia. Ho compiuto quest'inverno 18 anni ma evidentemente per Gianna sono ancora una bambina. I miei genitori si sono lasciati quando ero piccola, ed ho vissuto da sempre con quella strega di Gianna. Mia mamma è morta giovane, ed io sono rimasta con Papà e la compagna, Gianna appunto. Ma io e Gianna ci odiamo quasi. Abbiamo una casa al mare in Puglia e quest'estate ci siamo recati lì come al solito, sapendo che mi aspettava l'inferno, visto che Gianna non mi permetteva nulla. A momenti non volevo andarci visto che mio Padre non sarebbe venuto dato che aveva da lavorare. Poco prima di partire chiamò a casa mia zia Elena chiedendo Gianna se poteva venire con noi Guido, mio cugino di 23 anni. La casa in vacanza non è grande ed era giusta per 2 persone, però ci saremo stretti.

Siamo partiti quando avevo già 18 anni per questo pensavo di poter fare più cose e comportarmi come una ragazzina della mia età deve. Ma già le premesse non furono delle migliori. Arrivati a casa, Gianna subito disse a Guido di fare quello che voleva e che poteva prendere tranquillamente il letto. La casa è fatta di due stanze, un matrimoniale ed una cameretta con un singolo letto. Non pensavo che Gianna volesse dormire con me per questo le chiedo:
"Scusa, ma noi dobbiamo dormire insieme?"
"Ma sei impazzita? Io devo stare larga, lo sai che non mi trovo, tu dormi di là con Guido metti un materassino a terra, tanto ti trovi lo stesso. E non replicare". Un po' scocciata da questa risposta sapevo che mi sarebbe aspettata una vacanza di merda.

L'indomani andiamo a mare, e ci svegliamo presto dopo la nottata un po' insonne sul materassino. Gianna è già sul lettino, ed arriviamo io e Guido. Gianna saluta solo lui: "Ciao Guido! Senti non ti ho preso il lettino perché non so se ti serve, se lo vuoi fammi sapere!" "Ma no zia (la chiama così...) non ti preoccupare tanto sto sempre in giro". Inutile dirvi che anche io desideravo un lettino ma che cosa le vuoi chiedere a quell'arpia? Perciò ho preferito lasciar stare. Posai la borsa a terra, e mi tolsi la vestina che avevo rimanendo in costume. Feci per legare all'ombrellone gli occhiali da sole e Gianna da dietro mi slegò il reggiseno. "Ma cosa cazzo ti sei messa in testa puttanella? Tu sei solo una bambina. Il reggiseno non ti serve." Istintivamente mi coprii il seno ma lei mi diede uno schiaffo sonoro: "Togli quelle mani, che sei una bimba di che ti vergogni?". Il suo comportamento era assolutamente fuori luogo. Avevo 18 anni e di certo non ero una bambina. Sono alta, bionda ed ho un fisico snello. Necessitavo eccome del reggiseno avendo una 4° piena, e così facendo avevo tutto all'aria. E così cominciai a starnazzare qualcosa senza rendermi troppo conto di quello che dicevo. E lei mi minacciava: "Senti ringrazia che ti faccio tenere il pezzo di sotto, e fai la buona." Alché mi misi a piangere visto che non volevo essere trattata così ed il nostro vicino di ombrellone si avvicinò, ed io mi stesi sull'asciugamano a pancia sotto per evitare di mostrarmi in Topless.

"Buongiorno, sono Marco il vostro vicino di ombrellone!". Era un tipo brizzolato sulla cinquantina, che Gianna guardava ammiccando e presentandosi. "E' successo qualcosa, sentivo piangere la ragazzina?" Disse. E di lì il discorso tra loro due:
"Ma sì è una bimba e vuole mettere il reggiseno. Queste ragazzine di oggi credono di essere Miss Italia, sono troppo sfacciate, devono imparare un po' l'educazione!"
"Oh ha ragione Signora, anche mio figlio fa sempre il maleducato, fa bene ad usare così il pugno duro!!
"Le sembra il caso che si metta a fare una scenata? A che le serve il reggiseno se ha solo 18 anni?"
"Ma si figuri sono solo capricci..." Lo stronzo non faceva altro che guardarmi il seno ma fortunatamente ero stesa e non poteva vedermi. Quando all'improvviso Gianna disse: "Serena, muoviti vai a prendere due caffè a me ed al Signore. Ti concedo di metterti il reggiseno solo per entrare al bar". Mi alzai e non potetti fare a meno di mostrarmi in topless allo sconosciuto, e non mi coprii sapendo che sarei stata punita, presi il reggiseno e feci per metterlo e Marco disse: "Bimba vuoi che ti aiuto?" "Ma certo Marco lei è molto gentile!" Disse Gianna... Marco si avvicinò a me e nel sistemarmi il costume mi palpò leggermente il seno pieno e me lo mise indugiando parecchio. Avevo troppa vergogna di tornare lì, al bar ci misi 20 minuti quasi per prendere il caffè.

Al ritorno portai i due bicchierini e vidi Marco che accarezzava le gambe di Gianna... Che troia pensai... Mi avvicinai e diedi loro i caffè. Marco si alzò e mi slacciò il costume. "Oh hai visto com'è bravo questo signore Serena?" Per non stare nelle loro grinfie decisi di andare a mare e corsi per la spiaggia per non farmi vedere... Ma tutti mi osservarono, specie la scena del mio seno ballonzolante credo eccitò molti uomini. Entrai in acqua e raggiunsi mio cugino Guido che era ignaro di tutto. Parlammo del più e del meno, finché mi chiese se volevo fare qualche tuffo, ma un po' vergognandomi gli spiegai la situazione. Lui inizialmente pensò poi mi disse: "Dai Serena sei ancora piccola perché vuoi mettere il reggiseno?" Il porco sapeva benissimo che dovevo metterlo visto il seno che mi ritrovavo, ma evidentemente voleva sfruttare anche lui l'occasione...

giovedì 18 luglio 2013

[VOYEUR] - Disinibire la fidanzata

Ero in vacanza in un campeggio a San Vincenzo, con il camper. In spiaggia la mia lei stava sempre con un costume intero, che io detestavo.

Le avevo comprato dei tanga veramente mini, ma lei non li voleva indossare. Aveva un seno colossale, una 4° abbondante incredibilmente ritto con capezzoli enormi, uno spettacolo insomma. Tutte le donne della spiaggia, adiacente alla zona dei naturisti, stavano nude o al massimo in topless. La mia invecie nulla.
Un giorno decisi che avrebbe cambiato atteggiamento.
Comprai un bikini, di quelli che si sciolgono al contatto con l'acqua, la notte mentre dormiva presi le forbici e tagliai le cuciture delle spalline e della zona passera, del suo prediletto costume intero.
La mattina successiva finsi di aver da fare delle cose al campeggio e che sarei andato in spiaggia + tardi.
Lei indispettita disse che sarebbe andata a fare il bagno da sola, e che avrebbe sicuramente imbroccato qualcuno.


Prende il costume e con uno scatto di rabbia lo infila davanti a me e alle persone delle piazzole vicine,e si incammina senza prendere l'asciugamano verso l'uscita, il costume come previsto le si scuce e rimane nuda in mezzo al vialetto di fronte al market.
con un brandello di stoffa si copre la fica perfettamente depilata e corre da me.
Non avendo altri costumi "decenti" non sà che fare.
Le consegno il bikini "speciale" nero, abbastanza coprente, lei lo guarda e lo accetta con un sorriso ed un bacio. Lascia un'altra volta asciugamano e borsone e và al mare. Alle 12 vado a raggiungerla in spiaggia portandole il borsone, sostituendo il suo solito copricostume ascellare con un mini pareo bianco finissimo e trasparente. Prendo anche il tanga + mini.
Quando arrivo al mare la vedo da sola in acqua lontano da tutti che mi chiama con un gesto della mano.
Vado da lei, e la vedo finalmente nuda, bellissima sirena.
mi dice che nella foga del tuffo e successiva nuotata aveva perso il costume.e non sapeva come fare.
le propongo di spostarsi a nuoto nella zona naturista ed uscire tranquillamente.
Lei mi risponde: meglio morta".
Esco dall'acqua, prendo il borsone e la mia roba e mi sposto dai naturisti.
Dopo un'ora si decide ad uscire, splendidamente nuda.
si sdraia accanto a me e mi bacia.
Indossa il tanga, mette il pareo che a malapena copre il suo splendido seno e torniamo al campeggio.
Resta così vestita, per così dire tutto il giorno e la sera in passeggiata in paese. Una goduria pazzesca per me e gli altri che hanno avuto la fortuna di ammirarla.

[INCESTO] - Io e mia madre

Ho ventuno anni e la mia meravigliosa madre ne ha trentasette senza che il tempo abbia segnato minimamente il suo viso e il suo fisico. Ancora oggi ha l’aspetto di una venticinquenne sempre attorniata da innumerevoli corteggiatori che inesorabilmente respinge con fermezza. 

Il suo grande ed unico amore sono io e solo io posso avere il privilegio di averla, di amarla pienamente, di godere del suo splendido corpo e di occupare interamente il suo cuore e la sua mente. 

Ormai sono trascorsi quattro anni e mezzo e devo dire che il nostro rapporto è continuato incessantemente senza nessun minimo problema rafforzandosi giorno per giorno. 



Non ho nessuna necessità ne mi interessano altre donne anche più giovani di mia madre che a volte noto il loro interesse in me. La mia dolce e bellissima mammina è in assoluto l’unica donna al mondo che può riempire completamente i miei desideri, solo lei sa donarmi la dolcezza e la pienezza di un amore infinito.



Dalla mia nascita non ha avuto altri uomini, solo dopo essere trascorsi sedici anni ha fatto all’amore con me quando poteva essere considerata ancora vergine. Ricordo benissimo il nostro primo rapporto mentre ci trovavamo in vacanza alle Maldive, ricordo perfettamente che la sua fighetta era strettissima e ebbi difficoltà a fare entrare completamente il mio cazzo. Ricordo quel momento magico mentre osservavo il mio cazzo che lentamente entrava nella sua calda e strettissima fighetta e pensavo che proprio da li io ero uscito quando mi mise alla luce.

Da allora molto spesso nei posti più impensati di casa, in cucina mentre sta cucinando, nel bagno dopo che ha fatto pipì, sul divano quando guardiamo la TV la prendo la spoglio e le dico che voglio baciare la sua santa fighetta che mi ha dato alla luce. 




Alta 1,64 pesa, 46 chili, corpo ben modellato con vitino stretto, sederino a mandolino, seno che stimo, dato che non porta mai il reggiseno, una terza o giù di li, grandi occhi verdi distanti tra loro, capelli lunghi color castano ramato, labbra carnose che sono un invito ad essere baciate, ed in fine due belle gambe affusolate fanno di lei una meravigliosa donnina piena di fascino e attraente.

Io la definisco la più bella e attraente donna che ho conosciuto, nessuna mai ha suscitato in me il desiderio che provo con lei. 

Da quando è iniziata la nostra relazione mai nessun screzio, mai nessuna pur piccola discussione, tra noi esiste un accordo perfetto su tutto. Siamo aperti e ci confidiamo ogni cosa, anche i nostri più reconditi desideri. 

Sessualmente non abbiamo limite alcuno, la trasgressione è ormai il nostro credo assoluto.



L’anno scorso una sera mentre stavamo facendo all’amore mi chiese espressamente di metterglielo nel sedere perché erano alcuni giorni che non lo facevo e a lei piaceva molto, senza indugiare lo tolsi dalla sua fighetta e glielo infilai lentamente nel sederino fino a che scomparve interamente.

Mentre lo facevo scorrere ritmicamente con la mano le masturbavo la fighetta che si bagnò immediatamente ebbe un successivo lunghissimo orgasmo che provoco anche il mio e venni nel suo meraviglioso culetto che riempii di sperma, quando lo tolsi mi misi a leccarle la fighetta e lo sperma che le usciva dal sederino che mescolandosi con i suoi umori combinava un cocktail piacevolissimo.

Ci baciammo lungamente e poi mi disse che avrebbe voluto avere a sua volta il cazzo per poter mettermelo nel sedere e farmi provare il piacere che lei provava. 

Le risposi che anche a me sarebbe piaciuto provarlo ma fatto solo da lei, in ogni caso la preferivo con la fighetta, la sua dolcissima fighetta che mi aveva dato alla luce e che da tempo è il mio paradiso. 



Il giorno successivo pensai alle parole di mia madre e mi rammentai che ai tempi che guardavo le riviste porno alcune lesbiche avevano un cazzo finto che con dei lacci indossavano e usavano per scoparsi a vicenda. Quindi realizzai che forse potevo accontentare il desiderio di mia madre, e perché no, anche per provare una nuova emozione. Cercai un negozio che vende questi oggetti e quando entrai provai un poco di vergogna con il timore di essere scambiato come un gay che acquista un cazzo finto. Guardando nelle vetrine vidi un cazzo lungo almeno cinquanta centimetri e che alle due estremità riproduceva fedelmente il glande, il diametro era molto simile al mio e quindi decisi di acquistarlo, quando pagai mi diedero anche in omaggio un tubetto di lubrificante.



Mia madre che lavora sempre nella sua agenzia di viaggi rincasò come consueto attorno alle otto, l’abbracciai e si mise a cucinare per preparare la cena. Era il mese di luglio, quindi dato il caldo indossava una gonna di seta molto ampia che le arrivava poco sopra le ginocchia, mi avvicinai alle sue spalle infilai entrambe le mani nella camicetta per toccarle il seno, mi disse di fare il bravo e di lasciarla cucinare che avremmo avuto tempo dopo. Non mi arresi ma tolsi le mani dal seno, mi abbassai e le sollevai la gonna, scostai di lato le sue mutandine e posai la mia bocca sulla sua profumata fighetta che iniziai a leccare con grande determinazione al punto che cominciò ad ansimare e raggiunse l’orgasmo. Spensi il fornello, la sollevai tra le braccia e la portai sul nostro letto mentre mi diceva che ero un poco matto ma che mi amava.



La spogliai e a mia volta feci altrettanto, iniziai a fare ciò che avevo interrotto e poco dopo mi girai in un bel sessantanove. Mia madre sa succhiarmi il cazzo in un modo sublime e così perfetto che devo sempre stare attento a toglierglielo dalla bocca perché vengo immediatamente. Infatti dopo poco ebbe un orgasmo e in quel preciso momento me lo succhiava così bene che dovetti precipitosamente toglierlo dalla sua bocca. 



Mi girai, ci baciammo e le dissi che avevo una sorpresa che le avrebbe dato la possibilità di fare una cosa che desiderava, incuriosita mi chiese cosa fosse, allora allungai la mano sotto il lenzuolo e presi il doppio cazzo finto. Rimase per un attimo meravigliata e poi mi chiese cosa volevo fare con quel coso. La rassicurai che non era pericoloso e che avremmo potuto realizzare ciò che mi aveva detto la sera prima. Lo toccò e disse che era morbido, sembrava vero tanto era realistico ed in più nella parte centrale era fatto in modo che si poteva curvare a proprio piacimento. 

Le allargai le gambe e glielo infilai delicatamente almeno 18 centimetri nella fighetta intrisa dei suoi umori , lo feci scorrere un poco e disse che era piacevole, al che le dissi che ora aveva il suo cazzo e poteva mettermelo nel sedere, sorrise e mi chiese cosa doveva fare. 

Presi il tubetto di lubrificante e ne spalmai un poco sul mio ano cercando con il dito di farne entrare un poco anche dentro, le dissi di alzarsi e togliere il cazzo finto dalla fighetta, mi misi supino dicendole di mettersi dietro di me ed infilarlo lentamente dalla parte intrisa dei suoi umori in modo che scivolasse più facilmente, per poi infilare l’altra parte nella sua fighetta in modo tale che le sembrasse di avere il cazzo. Con molto timore lo pose sul mio ano e spinse leggermente facendo entrare il glande, provai subito un poco di dolore ma volevo assolutamente accontentarla e le dissi di spingere ancora. Lo fece progressivamente ed entrò alcuni centimetri mentre mi sentivo sfondare.



Ad un certo punto provai un dolore atroce e immediatamente il cazzo scivolò in profondità. Sentivo il mio sedere pieno e rimasi un attimo senza fiato, dissi a mia madre di infilarsi la parte rimanente nella fighetta e di muoversi lentamente, lo fece e si adagiò sopra di me chiedendomi se provavo dolore, risposi che stava attenuandosi e di muoversi ritmicamente piano, piano. Pose la sua bocca sulla mia e mentre ci baciavamo sentivo il cazzo che scivolava avanti e in dietro dentro di me mentre mia madre provava piacere e a mia volta cominciai a provarne anch’io. Intensificò il suo andirivieni e raggiunse l’orgasmo mentre mi baciava con incredibile furore. 



In quel momento pensai ad una variante più piacevole, le feci estrarre il cazzo finto dalla fighetta e le dissi di infilarsi il mio, lo fece e nello stesso tempo allungai le mani per prendere l’estremità del cazzo finto e glielo infilai lentamente nel suo culetto. Ebbe un sussulto di piacere che a mia volta provai, lei con il mio cazzo nella fighetta e entrambi con il cazzo finto nei nostri sederi eravamo completamente appagati in tutte le nostre parti erogene. Mia madre impazziva dal piacere e si muoveva con frenesia sopra il mio cazzo e facendo scivolare l’altro nei nostri sederi in modo tale che raggiungemmo il massimo del piacere. Raggiungeva orgasmi incredibili ed in fine sentii dentro di me che a mia volta stavo per venire, percepivo il mio sperma che attraversava il mio cazzo e si riversava nella sua dolce fighetta, fu un orgasmo diverso da tutti gli altri, non aveva mai fine ed era intensissimo e devastante, lei si accasciò sopra di me e rimanemmo abbracciati e immobili per lungo tempo, poi entrambi scambiammo le nostre impressioni descrivendoci le sensazioni di grandissimo piacere che avevamo provato.

Devo dire che dopo la prima volta in cui feci all’amore con mia madre, questa in assoluto fu quella che mi procurò un piacere maggiore, un piacere completamente sconosciuto e di intensità mai provata.



Da quella sera il nostro giocattolo non lo abbiamo più messo da parte e ne facciamo uso costante.

 

[INCESTO] - Mamma guarda come sborro

Verso i suoi sedici anni dovetti portare mio figlio dal medico, spaventata dalle dimensioni delle macchie che trovavo al mattino nel suo letto.
Sapevo che gli adolescenti hanno quasi tutte le notti delle polluzioni notturne, ma non riuscivo a capacitarmi della quantità di sperma che il suo corpo riusciva quotidianamente a produrre e a rilasciare.
Il medico lo visitò accuratamente e quando mi convocò nel suo studio mi disse che Marco stava benissimo, i suoi organi erano tutti in perfetto ordine e di non preoccuparmi più.
Gli uomini non sono tutti uguali, mi disse, c'è chi nasce alto e chi basso, chi biondo e chi bruno e c'è chi produce tanto liquido spermatico e chi poco.
Suo figlio ha delle ghiandole che ne producono, tanto, tantissimo. Dov'è il problema?
Per molti anni non ci pensai più, limitandomi a cambiargli spesso lenzuola e pigiama.
Solo qualche giorno fa – nel frattempo Marco è diventato un bel ragazzo di ventidue anni – mi si pose nuovamente il problema.
Venne a svegliarmi in piena notte accusando un dolore terribile ai testicoli. Allarmata volevo portarlo subito all'ospedale, oltretutto mio marito era via per lavoro.
Magari non è nulla, disse lui, non ho voglia di passare ore al pronto soccorso per sentirmi dire che devo prendere due aspirine.
E allora, cosa facciamo?
Non lo so mamma.
Dai, fammici dare un'occhiata.
Scusa?
Abbassati i calzoni del pigiama e fammi vedere.
Tu sei matta.
Non fare il cretino, sono tua madre.
Mi ero messa seduta sulla sponda del letto e la camicia da notte, una sottile camicina di cotone, mi lasciava scoperto il seno quasi per intero.
Notai che ci buttava l'occhio con una certa insistenza.
Forza, dissi seccata, abbassati quei maledetti calzoni.
Ubbidì e si fece scivolare i calzoni alle caviglie.
Santa madonna, avrei voluto esclamare, ma feci finta di nulla per non metterlo ancor più in imbarazzo.
Il suo membro, sicuramente non in erezione ma neppure completamente flaccido, era di dimensioni davvero importanti ed i testicoli parevano davvero colossali, due grosse uova in un sacchetto di pelle grinzosa.
Ci credo che ti fanno male, dissi, guarda come sono gonfi.
Nonostante avessi acceso solo la lucetta del comodino lo vidi arrossire.
Non sono gonfi, mamma, sono sempre così.
Non seppi cosa dire.
Ti dolgono sempre o solo al tatto, domandai.
Solo se li tocco o se devo camminare.
Mi sporsi un po' in avanti per guardarli più da vicino, offrendo involontariamente a mio figlio, che era in piedi, la completa visione del mio seno.
Notai il suo membro prendere improvvisamente vita e sollevarsi di qualche centimetro.
Parliamoci chiaro, gli dissi, non è che li devi solo svuotare per caso.
Mamma, cosa dici!
Il suo viso si era fatto di fuoco ma il suo membro si era sollevato di qualche altro centimetro e adesso era semieretto, con la testa ancora incappucciata.
Sarà, continuai imperterrita, ma per me li devi svuotare e vedrai che dopo ti passa tutto.
Devo ammettere che la visione di quel bel membro semi eretto, anche se era quello di mio figlio, non mi lasciava indifferente con quella pelle liscia e chiara e quel reticolo di vene spesse che lo percorreva.
Sentii che mi stavo bagnando tra le cosce e provai vergogna.
Bè, allora che facciamo? domandai nuovamente.
Non lo so proprio, mamma.
Dai, fammi sentire, dissi infine allungando una mano senza attendere il suo permesso.
Provai a tastare delicatamente i testicoli: erano duri come pietre. 
Mio figlio lanciò un urletto di dolore, ma il suo membro diede un altro guizzo verso l'alto e vidi la testa rosata fare capolino dalla sua guaina di pelle.
Non del tutto involontariamente mi ero sporta ancora un po' in avanti ed ormai il suo sguardo era fisso sull'ampia apertura della mia camicia da notte dove poteva godersi lo spettacolo del mio seno nudo.
Tastai nuovamente i testicoli e questa volta Marco non lanciò nessun urlo.
Vuoi che provi a massaggiarli un po', domandai.
Possiamo provare, rispose facendosi un po' più vicino.
Come avvicinai la mano per iniziare il massaggio vidi il suo membro guizzare letteralmente verso l'alto, e farsi duro e dritto davanti al mio viso.
A quella vista sentii un piacevole calore invadermi il basso ventre e mi accorsi che mi stavo bagnando sempre di più.
I capezzoli, induriti, segnavano il cotone della camicia da notte. Lui dovette notarli perché li fissava come incantato.
Mamma, mi disse ad un tratto, svuotameli tu, ti prego.
Non mi aspettavo una richiesta del genere e rimasi interdetta.
Che fare? Dirgli di no e farlo soffrire o accontentarlo e mettermi in una situazione pericolosa.
Cosa intendi dire, gli domandai per prendere tempo.
Hai capito benissimo. Svuotami i testicoli.
Come?
Come vuoi, va bene anche con le mani.
D'accordo, te li svuoto con le mani. Insomma, ti tiro una sega. E' questo che vuoi?
Si.
Ok, allora levati il pigiama, anche la giacca e siediti sul bordo del letto, al mio fianco. Ti tiro una sega e poi ce ne andiamo a dormire e non se ne parla più, mai più.
Si spogliò completamente e, seduto al mio fianco, si apprestò a farsi tirare una sega da sua madre.
Prima di iniziare volli sapere la verità.
Ti facevano davvero male i testicoli o era tutta una scusa per farti tirare una sega.
Era una scusa, confessò.
Quando lo presi finalmente in mano, il suo cazzo era duro come il ferro ma la pelle che lo avvolgeva era morbida come seta, liscia e calda.
Gli proposi di sdraiarsi sul letto, ma lui preferì rimanere com'era.
Così posso toccarti il seno, mi disse.
Ma io non ti ho mica dato il permesso.
La sua mano, però, si era già infilata nella scollatura e stava giocando con le mie poppe, come quando era ancora bambino.
Poi ci infilò anche l'altro mano e le fece scivolare fuori dalla camicia da notte.
Come sono belle, disse, e prima che potessi accorgermi dei suoi propositi, allungò il collo e cominciò a baciarle, poi a leccarle e infine prese a ciucciare e a mordicchiare i capezzoli.
Col suo cazzo in mano ed il suo viso affondato tra le mie poppe mi stavo bagnando da fare schifo e non vedevo l'ora di potermi tirare un bel ditale. L'odore dei miei sughi si stava diffondendo nell'aria della piccola camera da notte e lui dovette percepirlo perché improvvisamente mi infilò una mano sotto la camicia e prese a farsi strada tra le mie cosce.
Avrei voluto cacciare quella mano e invece allargai le gambe e quando sentii i suoi polpastrelli percorrere i contorni della mia figa e giocare col mio clitoride diedi un gemito di piacere.
Hai voglia anche tu, vero mamma?
Si, caro, ho tanta voglia anch'io e appena ti avrò svuotato i coglioni e te ne sarai tornato in camera tua mi tirerò un bel ditale.
Non vuoi che te lo tiri io?
Ho paura, dissi, ho paura che poi facciamo qualche sciocchezza. Un conto è tirati una sega e lasciarmi toccare, altra cosa è farmelo mettere da mio figlio. 
Perché tu avresti voglia di mettermelo, non è vero? Di la verità.
Eccome se avrei voglia di mettertelo. Vorrei mettertelo dappertutto.
Anche nel culo?
Soprattutto nel culo. Tu non sai quante seghe mi sono sparato pensando al tuo culo e quanto volte vi ho spiati mentre papà, quel bastardo, ti faceva mettere a pecora e te lo sbatteva nel culo.
Non parlare così di tuo padre, lo ammonii, mentre con i polpastrelli percorrevo i contorni della sua cappella.
Sebbene non gli avessi dato il permesso aveva iniziato a tirarmi un ditale e provai il bisogno impellente di tuffarmi su quel cazzo stupendo che guizzava tra le mie mani come un cavallino imbizzarrito.
Quando serrai le labbra intorno al suo cazzo Marco diede un gemito di piacere e quando presi a lavorargli la cappella mi sentii invadere la bocca da un liquido salato e colloso.
Stava sbavando copiosamente e pensai che fosse sul punto di godere. Rammentandomi di come riduceva le lenzuola quando era solo un ragazzino mi preparai a ricevere in gola una buona dose di sborra, ma per il momento non successe nulla.
Ero scomoda in quella posizione, così proposi di sdraiarci sul letto dove saremmo stati senz'altro più comodi.
Quando ci sdraiammo lui ne approfittò per infilare la testa sotto la camicia e, dopo avermi leccato le cosce, prese a leccarmi la figa a lingua piatta facendomi godere come una maiala mentre io gli leccavo la cappella, il cazzo ed i coglioni.
Ormai avevamo superato il punto di non ritorno e quando lui si sdraiò sopra di me e puntò la testa del cazzo in direzione della mia figa, io allargai le gambe e mi preparai ad accoglierlo.
Mentre scorreva dentro di me scopandomi con grande entusiasmo ma senza grande abilità, mi leccò il viso, le poppe, le orecchie, il collo, mi baciò in bocca e bevve la mia saliva.
Sto godendo, mamma, sto godendo tanto.
Godi, piccolo di mamma, godi, gli dicevo leccandogli a mia volta il viso, il collo, le orecchie, i capezzoli, fatti una bella goduta. Mamma è felice di farti godere. Puoi farle quello che vuoi, tutto quello che vuoi.
Glielo puoi mettere dove vuoi e se ti fa piacere puoi anche farle male. Puoi anche picchiarla se la cosa ti fa godere. L'unica cosa che non puoi fare è venire nella mia pancia. Non voglio certo correre il rischio di rimanere incinta di mio figlio.
Te lo posso mettere anche nel culo?
Certo che puoi, piccolo. Vuoi?
Mi misi alla pecorina e inarcai la schiena in modo da offrirgli meglio il mio culo.
Mettilo, piccolo, mettilo in culo a mamma e fatti una bella cavalcata. Nel culo ci puoi anche sborrare se ti fa piacere, tanto lì non c'è pericolo.
Doveva essere la prima volta che si faceva una inculata perché ci mise un po' a infilarmelo, ma quando si fu sistemato mi inculò con gusto assestandomi dei colpi davvero violenti che gli facevano sbattere rumorosamente le palle contro le mie chiappe. Aggrappato alle mie spalle lo sentivo scorrere velocemente nei miei sfinteri mentre il suo sedere mi colava sulla schiena.
Che inculata, mamma, che inculata mi sto facendo, non credevo che fosse così bello. Ti faccio male?
No piccolo, stai tranquillo, non mi fai male. Inculati tranquillo la tua mamma e cerca di godere più che puoi. Cerca di sfregare bene la cappella contro le mie pareti interni, come fa tuo padre. Lui dice che la cosa lo fa godere da impazzire. Per sfregare bene la cappella devi metterti un po' di traverso. Prova.
Feci come gli avevo detto e, sebbene per me fosse un po' più doloroso farmi inculare di traverso non dissi nulla per non rovinargli la goduta.
E' vero, mamma, è vero, così ti sfrego meglio le pareti e queste mi massaggiano i bordi della cappella. Sto godendo davvero tanto. Vorrei che non finisse mai, ma sento che sto per venire.
Fermati, allora, fermati per un po', così lo fai durare più a lungo. Sfilati per qualche minuto e riposati.
Nel frattempo mamma si fa guardare mentre si tira un bel ditale. Ne ho una voglia pazzesca.
Dopo che si fu sfilato dal mio culo si mise in posizione per poter agevolmente assistere al mio ditale e quando estrassi dal cassetto del comodino due vibromassaggiatori lanciò un fischio.
Due? Domandò.
Uno per la figa e uno per il culo, gli risposi mettendoli in moto e piazzandoli dove avevo detto.
Farmi guardare da mio figlio mentre mi sbattevo la figa e i culo era terribilmente eccitante ed iniziai a godere come una troia colando sul lenzuolo sughi odorosi che si spandevano nell'aria.
Mentre guardi potresti ciucciarmi le dita dei piedi come fa sempre tuo padre quando me la monto a neve davanti a lui. Mi piace tanto, ho i piedi sensibili e sentirmeli leccare mi fa tanto godere.
Ho dei bei piedini, curati e delicati e lui se li ciucciò con gusto, quasi meglio di suo padre.
Dopo il primo lunghissimo e potentissimo orgasmo avevo quasi più voglia di prima, così continuai chiedendogli questa volta di leccarmi le poppe e le orecchie, dove sono altrettanto sensibile che nei piedi.
Dopo il secondo orgasmo seguì il terzo che mi fece letteralmente urlare mentre la mia figa spruzzava dappertutto e quando mi fui finalmente calmata decisi di dedicarmi a lui.
Vieni qua, gli dissi, siediti sul viso di mamma e fatti leccare il buco del culo. Ti piacerà, vedrai.
E difatti gli piacque talmente che quasi mi soffocò da tanto che spingeva il culo sulla mia faccia per farsi leccare l'interno dell'ano.
Fermati mamma, fermati o mi farai sborrare.
Quando si rialzò dal mio viso il suo cazzo colava come un rubinetto mal chiuso.
Il lenzuolo era tutto pieno di macchie dei miei sughi, dei miei spruzzi e della sua bava.
Non vuoi che mamma ti faccia sborrare?
Si, certo, ma non leccandomi il culo.
Come preferisci che ti faccia sborrare?
Potresti leccarmi un po' la cappella, poi te la fai rimettere in pancia, nel culo e, infine, ti fai sborrare in faccia. Ti va?
Detto, fatto.
Mentre gli leccavo la cappella gli misi anche un dito nel culo come mi aveva insegnato mio marito e gli massaggiai delicatamente la prostata facendo aumentare il flusso della bava che ormai mi aveva letteralmente riempito la bocca, poi me lo feci mettere in pancia e nel culo e quando non riuscì proprio più a trattenersi si fece dare le ultime leccate alla cappella per potermi sborrare in faccia.
Rammentando di come imbrattava le lenzuola quando era solo un adolescente immaginai che mi avrebbe innaffiata tutta, ma le bordate che mi scaricò addosso superarono ogni mia aspettativa.
Pareva un giardiniere nell'atto di innaffiare un'aiuola, solo che dal suo tubo non usciva acqua ma una crema spessa e densa che volava dappertutto sporcando, oltre a me, ogni angolo della stanza.
Non li contai ma mi riversò addosso quindici, forse venti, schizzi di sborra uno più abbondante e più potente dell'altro e alla fine mi si fece più vicino e con il cazzo contro il mio viso liberò una rivolo interminabile di sborra, questa volta più liquida, che mi colò dappertutto formando sul lenzuolo una larga pozza.
Facemmo una lunga doccia ma il ragazzo non era ancora soddisfatto e dietro la promessa che dopo quella notte non mi avrebbe mai più chiesto di farlo godere, lo feci sborrare altre volte concedendogli di fare tutto quello che desiderava.
Volle che gli raccontassi nei minimi dettagli tutto quello che facevo con suo padre e mi estorse anche la confessione di qualche scappatella facendosi raccontare come facevo godere gli altri uomini, di come mi facessi chiavare e inculare da loro. Volle sapere che odore e che sapore avesse la loro sborra e si arrapò come una bestia quando gli dissi che un paio di volte avevo partecipato a dei festini, ovviamente ad insaputa di suo padre, dove cinque o sei negri giovanissimi mi avevano fatto godere fin quasi a svenire con i loro cazzi enormi e sempre dritti. Gli dissi che ne prendevo anche tre per volta, uno in pancia uno in culo ed uno in bocca mentre gli altri mi sborravano addosso. Gli dissi che mi era fatta picchiare da questi ragazzi e che avevo bevuto il loro piscio dopo avere ingoiato la loro sborra calda e saporita. Che gli avevo leccato il buco del culo e mi ero fatta scorreggiare in faccia. Che mi ero tirata un sacco di ditali guardandoli mentre si facevano tra di loro, mentre si leccavano avidamente le mazze, quelle splendide mazze nere e lucide, grosse, lunghe e nodose, e mentre se lo mettevano nel culo facendosi delle colossali godute. Gli raccontai di come passavo interi pomeriggi con due o tre amiche e con delle ragazzine raccattate per strada con le quali facevamo delle orge tremende con la faccia affondate tra le loro cosce a leccare quelle fighette deliziose mentre loro si baciavano in bocca e si stuzzicavano le tette. Di come abbassavamo loro le mutandine per sculacciarle o picchiarle con la cinghia per poi leccarcele dalla testa ai piedi.
Gli raccontai tutto, insomma, e lo feci godere come mai nessuna donna saprà farlo godere.
Perché di mamma ce n'è una sola.

[ETERO] - Il Viaggio di quinto liceo...

Finalmente, la mia classe giunta al 5° ed ultimo anno di quest'estenuante liceo scientifico, riceve il discorso sul fadidico viaggio di 5°, la destinazione è Barcellona, subito c'è molta agitazione in classe, tutti molto contenti, come al solito mi guardo in giro, e noto la tristezza sul volto di Titty seduta infondo nell'angolino all'ultimo banco, e ciò un pò mi inquieta, Titty è una ragazza straordinaria, ha un fisico veramente invidiabile, le compagne pagherebbero milioni per essere come lei, ma lei è così di natura, alta 170, capelli biondi, affascinanti occhi verdi, labbra carnose, quarta di reggiseno, magra, gambe fantastiche, e sedere particolarmente alto e sodo, tant'è che quando è interrogata alla lavagna, i miei occhi più che sui numeri che scrive, cadon un pò più in basso, specialmente il Giovedì quando abbiamo Educazione Fisica e indossa una tuta blu aderente che è come se non la avesse addosso, il nostro rapporto è piuttosto buono, siamo amici dalla prima elementare, e devo dire delle amiche che conosco da così tanto tempo lei è veramente speciale, ci confidiamo spesso, anche se io a lei non ho molto da dire, mentre lei mi riempie la testa ogni volta che tutti i ragazzi che ha e di quanto la hanno fatta soffrire, io non capisco veramente come si possa fare questo, secondo me un altra ragazza della stessa età, non rifatta ovviamente, non può essere così perfetta, l'Hobby di Titty maggiore è la danza, e io non mi son perso nemmeno un saggio dalla prima elementare, una nuvola anche nella danza, anche se la maestra pensa che se avesse un pò di seno in meno renderebbe molto meglio, commento inutile e stupido a mio avviso, io e lei non ci siam mai fidanzati, perchè siamo amici, e lei me lo disse in prima media che per evitare qualche spiacevole inconveniente (casomai una nostra eventuale storia andasse male) compromettesse la nostra profonda amicizia preferisce non intraprendere storie con me, in effetti ci rimasi un pò male, perchè in effetti già a quei tempi era già molto ben formata, però dal primo liceo in poi ho messo un pò l'anima in pace, la nostra amicizia si è dilungata anche sui genitori, infatti spesso andiamo in vacanza insieme, la migliore è stata l'anno scorso in montagna siam stati un mese in cortina in una casa eravamo entrambe le famiglie sotto un unico tetto, io e lei dormivamo nella stessa stanza, con letti ahimè separati, e spesso la vedevo in reggiseno e slip (ma più spesso erano perizomi) e lei non si vergognava, io invece si visto che svariate volte mi provocava un eccitamento, e quando potevo nascondevo il tutto, lei penso non si sia mai accorta di questo, anche perchè me l'avrebbe detto, mi distoglie dai pensieri il suono finale della campanella, e tutti si avvicinano per festeggiare, io non ne ho alcuna voglia, quell'ingrata di Stella (compagna di banco di Titty) non le avrà rivolto nemmeno una parola, e subito lascia il posto per andare in bagno, siccome abbiamo un'ora di spacco mi dirigo all'ultimo banco e mi seggo accanto a lei, lei appena mi vede mi abbraccia e comincia a piangere ininterrottamente, e cominciando ad allarmarmi, le chiedo che cosa succede, e lei singhiozzando risponde che suo padre ha perso tutto lo stipendio al casinò, e che non hanno i soldi per pagarle il viaggio, visto che fortunatamente almeno la mamma lavora e ce la faranno appena a sfamarsi per tutto il mese, subito sbianco in volto, so cosa significa perdere al casinò, visto che a me piace molto giocare a qualcunque cosa, da quando ho 18 anni mi reco spesso lì, ma con cognizione e coerenza, so che è un brutto vizio perciò gioco poco, ma il più delle volte vinco, non è solo la Roulette ma mi piace anche scommettere sulle partite di calcio, corse dei cavalli ecc. e tento di rincuorarla, penso all'aiuto che potrei offrirle che a mio avviso è molto ridotto, visto che nemmeno la mia famiglia è in grandi condizioni economiche, e i risparmi che ho son molto limitati, perciò penso subito a guadagnare i soldi del padre al suo modo inverso, lui li ha persi, se vinco qualche somma importante ce la posso fare a pagare il viaggio a Titty, e siccome proprio ieri avevo studiato le partite di calcio da giocare per Domenica, avevo già in mente una giocata piuttosto difficile, la vincita sarebbe 4.000 € praticamente ne guadagnerei 3500 visto che con 500 pagherei il viaggio alla mia amica, subito illustro il progetto, e lei si rallegra parzialmente in volto e mi domanda: "E se casomai non dovessi farcela?" Domanda giusta questa... cavolo... non ci avevo proprio pensato... Chi me lo dice che vinco sicuro? Poi mi faccio coraggio e le dico: "Dai ti faccio vedere che andrà bene sono particolarmente fortunato in questo periodo, e poi sento che è la volta buona". "Walter... Sei adorabile :O Ma come potrò ringraziarti in caso riusciresti a vincere?"
In Effetti dopo questa domanda il lato perverso della mia mente mi suggerisce di approfittare di lei, ma il lato buono prevale, e dolcemente le dico: "Titty, non preoccuparti io non voglio nulla in cambio..." "Ok... speriamo bene domenica" Mi dà un bacino sulla guancia e si alza per uscire... Mi sento soddisfatto le ho tirato su parecchio il morale ma ora Domenica c'è una sola cosa da fare vincere! Venne domenica la mia giocata non era impossibile, ma c'era una sconfitta della Juventus che giocava contro la Lazio che era piuttosto dura ed era la partita che mi ha fatto alzare la vincita, guarda caso proprio all'ultimo minuto la Lazio segna la partita finisce 1-0, la Juve perde e io vinco incredibilmente i 4000 € l'arbitro non fa in tempo a dare il terzo fischio finale del match che subito mi squilla il telefono, entusiasto lo vado a prendere e risponde un urlante voce di Titty che è stracontenta e che dice di amarmi, ovviamente è tutta causa dell'eccitazione che ha per il viaggio lo capisco e quindi non mi allarmo per nulla. Venne il giorno della partenza, eravamo tutti molto contenti specialmente Titty, stranamente non avevamo ancora deciso come appaiarci nelle camere visto che eravamo 14 di noi e c'erano disponibili 7 camere due ragazzi in ogni una, ai professori non importava come ci appaiavamo, perciò alcune coppie si misero insieme, io pensai vabbè alla fine vediamo, non ci tengo molto...

Arrivati lì dopo un entusiasmante esperienza in aereo, arriviamo all'hotel e tutti corrono a prendere la stanza, siccome è piuttosto tardi corrono velocemente nelle stanze a dormire sfiniti dal viaggio, persino quegli scellerati dei professori che non si preoccupano che la spartizione avvenga in perfetto ordine, io e Titty che ci eravamo fermati fuori a parlare visto che lei aveva voglia di fumare, entriamo per ultimi, e vediamo un'unica chiave appesa alle spalle dell'uomo della reception, ci guardiamo e con un gesto di complicità mi fà capire tutto, io mostro i nostri biglietti all'uomo, che dice che c'è stato un ernome contrattempo è non è disponibile una doppia, ma c'è una sola singola, all'ultimo piano, non che ci capiamo molto visto che parliamo inglese, comunque gli faccio capire che per stanotte ci arrangeremo così... L'idea in effetti a me non dispiace, è la prima volta che dormo a stretto contatto con Titty e son ansioso di sapere le conseguenze, Titty però non ha ben capito quello che ci siamo detti io e l'uomo perciò vuole sapere, e le dico che dormiremo in un unico letto singolo visto che c'è stato un contrattempo e lei: "Fantastico!"

E osservandola mi accorgo di come è vestita: Ha un jeans aderentissimo, e un toppino scollato che rigonfia la sua quarta, probabilmente non indossa il reggiseno, ma preferisco non allungarmi a guardarla visto che avrò occasione di farlo stanotte, camminiamo per il corridoio mentre sono le 22:45, e il rumore dei suoi tacchi mi rimbomba nella testa, arriviamo davanti alla porta, della nostra stanza che è la 69, che casualità, apro la porta ed entriamo, posiamo i bagagli a terra e osserviamo la testa, da gran critico che sono noto subito un letto con doghe in legno, veramente inusuale per un Hotel, la camera è strettina, il bagno è attaccato, e la doccia non ha una tenda ma una plastica trasparente... mmh... lei dice che le piace dormire abbracciata con qualcuno, specialmente se sono io.... Rincuorante..., lei và fuori al balcone e fuma, io ne approfitto per farmi una doccia, e mi metto in maglietta intima e boxer, visto il gran caldo provocato dal condizionatore che non intendo abbassare, lei si fà una doccia, e si cambia stesso in bagno, Titty ha un'altra passione, la lingerie, nel suo guardaroba ha migliaia di biancheria intima, forse più quella che vestiti normali, e appena apre la porta la vedo con un completo di bikini rosso, sensualissimo, lei ballando mi dice: "Come mi sta?" la mia risposta dovrebbe essere: "Come vuoi che ti stia bella"... Invece le dico: "Wow, ti sta una favola Titty"... Lei si lamenta ancora del caldo e fortunatamente non sa che il condizionatore si può modificare a seconda delle proprie esigenze, poi si accomoda sul letto, e poi si stende, lo spazio è piuttosto ridotto, i nostri corpi sono praticamente attaccati, per la prima volta sono a contatto con le sue liscissime gambe, e il suo roseo corpo, mi mette una mano come per abbracciarmi e inetabilmente il seno sfrega contro il mio petto, non so resistere a questa scena e trovo immediatamente l'erezione, lei se ne accorge ovviamente visto che la protuberanza che spunta dal boxer e ben visibile e la tocca, cerco di protrarmi indietro per non fare brutta figura, ma lei sorride, e dice: "Ebbravo Walter, però mi fa piacere significa che ti piaccio molto..." le rispondo subito imbarazzato: "Beh a chi non piaci... Sei Fantastica" lei è lusingata a queste parole, e per stuzzicarmi, da brava provocatrice che è con la scusa del caldo esclama: "Scusa Walter ma io non ce la faccio con questo caldo, ti dispiace se mi metto più "libera"?" non mi dà nemmeno il tempo di parlare che con le mani da dietro si sfilza il reggiseno, e il suo sodo seno per la prima volta è visibile completamente, grossissimo, altissimo ma soprattutto naturale, incredibile, ovviamente raggiungo il culmine dell'eccitazione, Titty se ne accorge ancora e dice: "Walter... Penso che hai qualche problemino, tra un pò si rompe sto boxer!" E Scoppia a ridere, era uno di quei boxer un pò attillati perciò spostava un pò l'etichetta e si intravedevano i miei peli, lei mi mette una mano sul volto e mi sussurra: "Walter, lo so che tu mi hai sempre desiderata, e che quando andavamo insieme in vacanza a mare non venivi a fare il bagno perchè la mia visione in bikini ti eccita talmente che non puoi manco alzarti, lo so che mi spiavi, dalla porta del bagno quando eravamo in montagna mentre mi cambiavo e ti sei sempre voltato per nascondermi l'erezione, bene, è venuto il momento di dare un pò di sfogo ai tuoi ormoni, su dai, fammi vedere un pò che sai fare... Prendilo come un regalo... Ah dimenticavo... Vietato rifiutare" Praticamente si sta per realizzare il sogno della mia adolescenza, andare a letto con Titty, se andrà bene mi osannerà ancora di più, se non riuscirò nell'impresa pazienza, non ho nulla da perdere, ma lei subito comincia a dettare il gioco: "Però in effetti si sta un pò stretti qui, che ne pensi se vengo su di te?" Le faccio un segno acconsentendo, e il seno è praticamente adagiato sul mio petto, visto che ho tolto la maglietta, solo che lei è un pò scomoda visto che è proprio sulla rigonfiatura, ma la cosa la eccita, e si vede dalla faccia, comincia a baciarmi, prima d'ora c'eravamo dati solo qualche bacetto così sulle labbra ma niente di che, ma questo invece era un bancio profondo, lungo, intenso, le nostre lingue si intrecciarono, e ogni tanto le sue carnose labbra erano stupende, poi decisi che dovevo prendere iniziativa, e gli misi le mani sul sedere, solo ora mi accorsi che aveva il perizoma, visto che non si era voltata prima, e accarezzavo un candido culetto, sodo, perfetto, che mi eccitava ancora di più, pian piano le mie mani scivolano sotto al perizoma e iniziavo a toccargliela, era grande e molto attraente poi lei mi sussura: "Ti piace?" E un pò sfrontato le dico: "Per il momento..." poi le mie palpate si intensificano, e cerco di prendere io in mano le danze, perciò la sollevo un pò e le faccio segno che non ce la faccio più a tenere quel maledetto boxer, e lei mi dice che non devo preoccuparmi e man mano me lo sfila, subito si mette a toccarmelo agitando la mano su e giù, non si diverte molto con le mani, infatti subito lo scappella e lavora con la bocca, una vera esperta, bravissima con la lingua, penso che sia la migliore al mondo, mi sta portando in paradiso, subito ansimo, e faccio dei profondi respiri sto fottutamente godendo, dopo un pò, detto io le danze e la faccio stendere, mi siedo sulla sua pancia così da mettergli il pene tra i due seni e cominciando a farmelo segare, una spagnola unica, lei geme incredibilmente e proprio grazie a questo un voluminoso zampillo di sperma ricopre il suo volto e lei assapora i miei schizzi, poi però vuole ritornare giù, e allora le dico di aspettare, le sfilo il perizoma e osservo la sua figa come immaginavo prima mentre la toccavo era completamente depilata proprio come piace a me, allora mi giro e cominciamo un sessantanove indimenticabile, prima con due dita apro per bene la sua vagina poi comincio a slinguazzare il suo clitoride, e poi la lingua la agito dentro la sua caldissima e bagnatissima fighetta, mentre lei dall'altra parte mi rifà una pompa vigorosamente e continua ad ingoiare, poi mi rialzo, metto il preservativo che avevo nello zaino (ne porto sempre uno per precauzione), e inizio a penetrarla davanti, lei si mette sotto e io sopra per i primi 10 minuti mi muovo molto velocemente penetrandola, poi un pò mi stanco io, un pò lei si è fatta diversamente male la velocità e l'intensità delle mie botte calano, lei è esausta, anche perchè non ha più voce da quanto ha urlato, ma io non ho finito, infatti la faccio mettere a pecorina, e perforo anche quel suo ano, già dopo una ventina di colpi lei veramente non ce la fa più, io capisco che ho avuto anche troppo forse, e perciò mi calmo, a turno ci andiamo a pulire e crolliamo sul letto, dormendo abbracciati, lei non ha avuto nemmeno la forza di commentare. In mattino dopo a colazione quasi mi sgrida: "Cavolo Walter tu sai fare questo poco (espressione meridionale che vuole intendere: "Sei così bravo") e non me l'hai mai detto? Ma poi anche a livello di durata, di energia ma non me l'aspettavo proprio, tu ieri mi hai veramente fatto godere come mai in passato, non ti stancare molto in gita oggi..." Il suo discorso lasciato a metà mi fa capire quanto non sappia stare senza il mio amichetto quaggiù, poi le sorrido e le stringo la mano, e lascio immaginare a voi come è proseguita la visita a Barcellona...