Salve, sono Serena e voglio raccontarvi la mia storia. Ho compiuto quest'inverno 18 anni ma evidentemente per Gianna sono ancora una bambina. I miei genitori si sono lasciati quando ero piccola, ed ho vissuto da sempre con quella strega di Gianna. Mia mamma è morta giovane, ed io sono rimasta con Papà e la compagna, Gianna appunto. Ma io e Gianna ci odiamo quasi. Abbiamo una casa al mare in Puglia e quest'estate ci siamo recati lì come al solito, sapendo che mi aspettava l'inferno, visto che Gianna non mi permetteva nulla. A momenti non volevo andarci visto che mio Padre non sarebbe venuto dato che aveva da lavorare. Poco prima di partire chiamò a casa mia zia Elena chiedendo Gianna se poteva venire con noi Guido, mio cugino di 23 anni. La casa in vacanza non è grande ed era giusta per 2 persone, però ci saremo stretti.
Siamo partiti quando avevo già 18 anni per questo pensavo di poter fare più cose e comportarmi come una ragazzina della mia età deve. Ma già le premesse non furono delle migliori. Arrivati a casa, Gianna subito disse a Guido di fare quello che voleva e che poteva prendere tranquillamente il letto. La casa è fatta di due stanze, un matrimoniale ed una cameretta con un singolo letto. Non pensavo che Gianna volesse dormire con me per questo le chiedo:
"Scusa, ma noi dobbiamo dormire insieme?"
"Ma sei impazzita? Io devo stare larga, lo sai che non mi trovo, tu dormi di là con Guido metti un materassino a terra, tanto ti trovi lo stesso. E non replicare". Un po' scocciata da questa risposta sapevo che mi sarebbe aspettata una vacanza di merda.
L'indomani andiamo a mare, e ci svegliamo presto dopo la nottata un po' insonne sul materassino. Gianna è già sul lettino, ed arriviamo io e Guido. Gianna saluta solo lui: "Ciao Guido! Senti non ti ho preso il lettino perché non so se ti serve, se lo vuoi fammi sapere!" "Ma no zia (la chiama così...) non ti preoccupare tanto sto sempre in giro". Inutile dirvi che anche io desideravo un lettino ma che cosa le vuoi chiedere a quell'arpia? Perciò ho preferito lasciar stare. Posai la borsa a terra, e mi tolsi la vestina che avevo rimanendo in costume. Feci per legare all'ombrellone gli occhiali da sole e Gianna da dietro mi slegò il reggiseno. "Ma cosa cazzo ti sei messa in testa puttanella? Tu sei solo una bambina. Il reggiseno non ti serve." Istintivamente mi coprii il seno ma lei mi diede uno schiaffo sonoro: "Togli quelle mani, che sei una bimba di che ti vergogni?". Il suo comportamento era assolutamente fuori luogo. Avevo 18 anni e di certo non ero una bambina. Sono alta, bionda ed ho un fisico snello. Necessitavo eccome del reggiseno avendo una 4° piena, e così facendo avevo tutto all'aria. E così cominciai a starnazzare qualcosa senza rendermi troppo conto di quello che dicevo. E lei mi minacciava: "Senti ringrazia che ti faccio tenere il pezzo di sotto, e fai la buona." Alché mi misi a piangere visto che non volevo essere trattata così ed il nostro vicino di ombrellone si avvicinò, ed io mi stesi sull'asciugamano a pancia sotto per evitare di mostrarmi in Topless.
"Buongiorno, sono Marco il vostro vicino di ombrellone!". Era un tipo brizzolato sulla cinquantina, che Gianna guardava ammiccando e presentandosi. "E' successo qualcosa, sentivo piangere la ragazzina?" Disse. E di lì il discorso tra loro due:
"Ma sì è una bimba e vuole mettere il reggiseno. Queste ragazzine di oggi credono di essere Miss Italia, sono troppo sfacciate, devono imparare un po' l'educazione!"
"Oh ha ragione Signora, anche mio figlio fa sempre il maleducato, fa bene ad usare così il pugno duro!!
"Le sembra il caso che si metta a fare una scenata? A che le serve il reggiseno se ha solo 18 anni?"
"Ma si figuri sono solo capricci..." Lo stronzo non faceva altro che guardarmi il seno ma fortunatamente ero stesa e non poteva vedermi. Quando all'improvviso Gianna disse: "Serena, muoviti vai a prendere due caffè a me ed al Signore. Ti concedo di metterti il reggiseno solo per entrare al bar". Mi alzai e non potetti fare a meno di mostrarmi in topless allo sconosciuto, e non mi coprii sapendo che sarei stata punita, presi il reggiseno e feci per metterlo e Marco disse: "Bimba vuoi che ti aiuto?" "Ma certo Marco lei è molto gentile!" Disse Gianna... Marco si avvicinò a me e nel sistemarmi il costume mi palpò leggermente il seno pieno e me lo mise indugiando parecchio. Avevo troppa vergogna di tornare lì, al bar ci misi 20 minuti quasi per prendere il caffè.
Al ritorno portai i due bicchierini e vidi Marco che accarezzava le gambe di Gianna... Che troia pensai... Mi avvicinai e diedi loro i caffè. Marco si alzò e mi slacciò il costume. "Oh hai visto com'è bravo questo signore Serena?" Per non stare nelle loro grinfie decisi di andare a mare e corsi per la spiaggia per non farmi vedere... Ma tutti mi osservarono, specie la scena del mio seno ballonzolante credo eccitò molti uomini. Entrai in acqua e raggiunsi mio cugino Guido che era ignaro di tutto. Parlammo del più e del meno, finché mi chiese se volevo fare qualche tuffo, ma un po' vergognandomi gli spiegai la situazione. Lui inizialmente pensò poi mi disse: "Dai Serena sei ancora piccola perché vuoi mettere il reggiseno?" Il porco sapeva benissimo che dovevo metterlo visto il seno che mi ritrovavo, ma evidentemente voleva sfruttare anche lui l'occasione...
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